Quando aprite il vostro social network preferito e scoprite che non solo tutti i vostri amici scrivono e “twittano” sulla tua serie preferita (che non hai ancora fatto in tempo a "maratonare"), ma anche le aziende, le agenzie di comunicazione, il pub sotto casa (o sottosopra), e perfino la pagina ufficiale del tuo barbiere ne parla condividendo hashtag e immagini “spoilerose”, significa che il mondo sta veramente cambiando il suo punto di vista.

Le serie tv (e forse la parola tv dovremmo definitivamente eliminarla) ormai influenzano in maniera considerevole la nostra vita sociale online e offline. Perché ormai se non dici a tutti che l’inverno sta arrivando o ironizzi sul più grande narcotrafficante della storia scimmiottandolo con un minaccioso “Plata o Plomo”, sei un po' come quello che a quindici anni non prova le sigarette per farsi notare dalla ragazza irraggiungibile del liceo.

Però la verità è che le Serie… ci piacciono. Tanto. E ormai oltre ad essere un business consolidato, fanno parte del nostro immaginario collettivo, scandendo il nostro tempo in stagioni. Cinque, sei o sette dipende dal network di produzione e non dai mesi dell’anno. I personaggi all’interno di queste storie ci accompagnano per lunghi periodi, raccontando spesso qualcosa di noi stessi in contesti e sceneggiature curati alla perfezione. Torniamo, in effetti, sempre sul solito evergreen: lo storytelling. La capacità di raccontare storie e personaggi per il quale proviamo empatia è la grande sfida delle major che producono le serie nell’epoca dei social e del Web su ogni piattaforma. Netflix in questo campo è sicuramente pioniere della nuova frontiera delle Serie tv, e il modo in cui riesce a pubblicizzare le sue produzioni originali e non è la chiave del suo successo. “Netflix and Chill” è un nuovo modo per fronteggiare il venerdì sera. 12 ore di serie da soli o in compagnia sono cosa buona e giusta.

[the_ad id="56826"]

Il brand... sottosopra

Le aziende chiaramente sfruttano il trend delle serie tv con tempismo e furbizia, coccolando i fan dicendo “ehi, anche noi della pasticceria guardiamo #strangerthings” con annessa foto del babà sottosopra. Se non sapete di cosa stiamo parlando, andate subito a vedere la prima stagione.

Pasticcerie...sottosopra!

I numeri sono effettivamente impressionanti: la seconda stagione di Stranger Things ha avuto oltre 670,416 menzioni uniche tra Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e Reddit a sole 24 ore dal lancio di Venerdì 27 ottobre.
Numeri che si piegano solo dinnanzi alla premiere di Game of Thrones che ha raggiunto 1,5 milioni di menzioni.
La compagnia “Influential” ha stimato che questo grande numero di contatti può raggiungere potenzialmente 1,4 miliardi di persone che chiaramente sono potenziali abbonati alla piattaforma online. Le aziende che sfruttano il trend delle serie, possono attrarre le simpatie dei fan sul proprio brand, realizzando una comunicazione semplice, coinvolgente e divertente. Nel periodo di lancio di una nuova stagione infatti, i social diventano una sorta di campo di battaglia dove i gestori delle pagine si sbizzarriscono per trovare la combinazione più divertente e originale per attirare nuovi follower. Qualcuno esagera risultando stucchevole, altri invece propongono delle soluzioni creative e coerenti con il proprio brand.
Alcuni esempi? Eccoli:

CERES
social network - Post della Ceres in occasione del lancio di Stranger Things 2

YOKOHAMA ITALIA
social network - Yokohama Italia per Stranger Things 2

NINO CASTIGLIONEsocial network - Nino Castiglione - Tonno Auriga

Insomma, un bel giochino di marketing che fa tutti felici. Non si sa chi abbia iniziato per la prima volta, ma ad ogni modo sfruttare i trend social del momento è un'attività che può portare grandi benefici al proprio brand se fatta con la giusta originalità e rispetto dei propri valori. Del resto anche noi di Elevendots nell'ultima settimana ci siamo sentiti un pò...ɐɹdosoʇʇos!